Val di Ledro: cresta di Concei e Monte Tofino, escursione in cresta fra cielo e Trentino

Dal 23/05/2015 Al 24/05/2015
Pieve di Ledro
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Iscrizioni da giovedì 16-04-2015, anticipo € 50

Pullman da Piazzale Pancrazi, Faenza (RA) - ore 5,00
Entusiasmante traversata ai limiti delle Alpi Trentine. Da un’aerea cresta sui 2000 metri il panorama abbraccia Adamello, Presanella, Brenta, il lago di Garda e le lontane Dolomiti, camminando in parte lungo il “Sentiero della Pace” per non dimenticare gli eventi bellici che anche tra queste montagne hanno lasciato il segno.
ATTENZIONE al transito di bikers! l’Alto Garda e Ledro è il paradiso della MTB e ne sbucano da ogni angolo, anche dai più impensati ed arditi sentieri e creste.
 
Info logistiche:
Partenza ore 5,00, pullman da Piazzale Pancrazi
Pranzi: al sacco
Pernottamento: rifugio SAT “Nino Pernici”
Tempi: sabato ore 6,00 - dislivello metri 1.100, domenica ore 8,00 - dislivello metri 900
Difficoltà: sabato E, domenica EE
Iscrizioni da GIOVEDI’ 16 APRILE in sede CAI FAENZA, anticipo € 50,00.
Accompagnatori: Laura Bettoli (cell.3470569098) e Stefano Mirandola (cell.3496905515)
 
1° giorno:
Mezzolago (m. 697)– sent. 453 Bocca di Dromaè – sent. 413 Bocca di Saval – Rif. SAT Nino Pernici (metri 1.600)
Partenza e arrivo: Mezzolago – Rif. Nino Pernici
Difficoltà: E– Escursionistico
Dislivello in salita: circa 1.100 mt.
Tempi indicativi: ore 6
Sentieri: 453, 413
Cartografia: Alpi di Ledro – Tremalzo – Lagir Alpina 16 (1:25.000)
  • Descrizione dell’escursione:
Da Mezzolago, frazione di Pieve di Ledro, una ripida mulattiera percorre la valle di Dromaè fino alla testata, dapprima sul fondo, poi per boschi misti e pascoli che ricoprono il versante occidentale di Cima d’Oro, per un dislivello tutto di un fiato di ben 1.000 metri.
Nei pressi del crinale tra Cima Sclapa e Cima d’Oro il sentiero s’innesta nel segnavia 413 aggirando Cima Sclapa e giunge nei pressi della Bocca di Saval. Sempre a mezza costa fra ripide pale erbose e qualche piccola roccia si traversa, per diversi valloncelli, tutto il versante orientale dei Dossi di Trat e dei Seasoi, quest’ultimo ricoperto da boschi di faggi, fino a giungere al Rifugio Pernici dove pernotteremo.
 
2° giorno:
Rif. SAT Nino Pernici (metri 1.600) – sent. 420 Corno di Pichea – Monte di Tofino – sent. 455 Dosso della Torta – Gaverdina – Bocca dell’Ussol – sent. 414 Rif. Al Faggio - Lenzumo
Partenza e arrivo: Rif. SAT Nino Pernici – Rif. al Faggio
Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti
Dislivello in salita: circa 900 mt.
Tempi indicativi: ore 8
Sentieri: 420, 455, 414
Cartografia: Lagir Alpina “Alpi di Ledro – Tremalzo” F.16 / Kompass 1:25.000”Alto Garda e Ledro”
  • Descrizione dell’escursione:
Nel secondo giorno percorreremo un tratto del “Sentiero della Pace”, oltre a buona parte dell’Alta Via di Concei che ricalca il segnavia 420.
Dal Rifugio Pernici si torna in breve alla Bocca di Trat e s’imbocca il sentiero n. 420 che percorre un bellissimo bosco di faggi, abbastanza ripido in alcuni tratti; dopo circa trenta minuti brevissima deviazione sulla sinistra che consente di visitare le postazioni austriache della Grande Guerra denominate “Caverna Riccabona” (bel panorama sulla sottostante Val Concei e sul gruppo del Cadria di là dalla valle, oltre il quale si fa vedere il Carè Alto). Dopo poco si esce sui pascoli retrostanti la Mazza di Pichea (torrione roccioso raggiungibile con breve deviazione sulla destra); si entra in un valloncello al culmine del quale si guadagna la cresta principale. A destra scendono i ripidi canaloni del versante orientale, in basso si vede l’estremità nord del Lago di Garda con Riva e Torbole. Con alcuni tornanti si guadagna la sommità del Monte Pichea (metri 2138) dalla quale la cresta è ora chiaramente visibile. Il panorama inizia a farsi grandioso: è visibile in pratica tutto il Trentino, dall’Adamello alla Presanella, al Brenta, alla Paganella con il lago di Molveno, le Dolomiti Fassane sullo sfondo.

Si scende di un centinaio di metri a una sella e si risale a corti e ripidi tornanti fino al punto più alto dell’escursione, Monte Tofino (metri 2151). La cresta prosegue da questo punto in lieve discesa, poi imbocca un tratto più ripido (alcuni tornanti) per raggiungere la Bocchetta Slavazì (metri 2048), antico passaggio fra la Val di Ledro e il Bleggio (corda fissa). A sinistra compaiono i pascoli di Malga Guì, volendo si può raggiungere la malga su tracce non segnate (alcuni tratti su pascolo ripido). Il nostro sentiero invece prosegue in salita, breve ma faticosa, rimontando la spalla sud del Doss della Torta; quindi con una serie di saliscendi si aggirano alcuni spuntoni calcarei, passando vicino all’imbocco di una galleria che serviva al puntamento di un grosso calibro austriaco. In questo tratto sono ancora chiaramente visibili i resti di trincee, linee telefoniche, postazioni di artiglieria. Un’ultima, breve salita guadagna la cima della Gavardina (metri 2047), punto più a nord della Val Concei, da dove inizia la discesa verso Bocca dell’Ussol (metri 1889). Raggiunta la bocca si scende a sinistra (sentiero 414, segnalazioni), dapprima rapidamente per i pascoli e poi, raggiunto il bosco, in falsopiano.

Il primo tratto in discesa, molto sassoso, può essere scomodo per chi già avverte la fatica. Il sentiero porta a un solitario poggio fra gli abeti (Doss de Lomar, metri 1550), e prosegue in discesa brevemente verso Malga Guì (scendere a sinistra, non ci sono segnavia); poco oltre la malga è possibile rifornirsi d’acqua da alcune belle sorgenti.

Volendo è possibile scendere dal Doss de Lomar verso destra, per la ripida Val Lomar (sentiero 452, dopo poco 414b) che porta comunque al Rifugio Albergo Faggio, il percorso è solo di poco più breve. Attenzione a non rimanere sul sentiero 452, che traversa in quota per Vesì e Vies (molto bello, ma la discesa si fa ben più lunga).
Da Malga Guì (metri 1446) si prosegue la discesa, a tratti ripida, si affianca il torrente lungo uno spettacolare tratto di sentiero scavato nella roccia (”Scale del Guì”) e infine si giunge sulla strada bianca che, in una decina di minuti, raggiunge il ristorante “Al Faggio”.